Finanziamenti Agriturismo 2021

Scopriamo quali sono i finanziamenti per aprire un agriturismo disponibili in Italia nel 2021.

Viste le enormi difficoltà che si possono incontrare nella ricerca di un’occupazione, sempre più persone (soprattutto tra i giovani) scelgono di dare vita ad un’attività tutta loro.

Il sogno di molti è quello di aprire un agriturismo, ma per dare vita ad un progetto di questo tipo servono delle risorse economiche non indifferenti; per fortuna c’è la possibilità di accedere a dei finanziamenti per aprire un agriturismo a condizioni agevolate (a volte anche a fondo perduto) grazie ai bandi europei e ad altre iniziative che mirano alla nascita e allo sviluppo di nuove imprese anche in questo particolare settore. Vediamo quali sono i finanziamenti per agriturismi disponibili in tutta Italia in questo 2021.

Cose da sapere prima di richiedere un finanziamento per aprire un agriturismo

Prima di mettersi alla ricerca di finanziamenti per aprire un agriturismo bisogna avere ben chiaro in mente di cosa si sta parlando: possono essere definite attività agrituristiche quelle attività di ricezione ed ospitalità che vengono esercitate da imprenditori agricoli (anche in forma di società o associazioni) tramite l’utilizzo della loro azienda e con un legame di interconnessione con le attività di allevamento, coltivazione e silvicultura. Si può dire che l’agriturismo è nato come strumento per favorire la multifunzionalità delle aziende, anche se con il tempo si è creata un po’ di confusione. Può aprire un agriturismo chi possiede un’azienda agricola già attiva (già dotata di animali allevati o di fondi coltivati, ad esempio): è necessario ricordare che l’attività agrituristica deve essere complementare a quella agricola (significa che la maggior parte del reddito deve arrivare dall’attività agricola).

L’agriturismo non può somministrare cibi e bevande acquistati al supermercato, ma solo quelli prodotti direttamente dall’azienda stessa o da quelle limitrofe. In linea teorica non si dovrebbe offrire un’ospitalità superiore ai 12 posti letto (con prezzi competitivi, ovviamente al di sotto delle tariffe alberghiere), mentre a tavola non si può andare oltre i 60 coperti. È obbligatorio anche rispettare delle precise regole a livello igienico e sanitario: per questo motivo gli agriturismi devono essere iscritti ad uno specifico albo.

Quali sono i finanziamenti per agriturismo 2021?

Dopo questa breve ma necessaria introduzione possiamo andare a vedere quali sono i finanziamenti per agriturismi che si possono ottenere in Italia nel 2021: si può trattare di contributi erogati a livello comunitario, nazionale o regionale. Le norme che prevedono i contributi a questo tipo di attività sono contenute nelle varie leggi regionali e spesso sono di competenza degli assessori all’agricoltura (quindi i provvedimenti rientrano tra quelli che mirano al sostegno dello sviluppo agricolo); i Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) includono le misure previste per migliorare il settore delle imprese agricole e il sistema agroalimentare della regione; le norme di accesso ai contributi e le modalità di erogazione possono essere diverse da regione a regione e di solito vengono concessi per determinate finalità, tra cui:

  • lavori ti manutenzione straordinaria o ristrutturazione di edifici aziendali già esistenti per adeguarli ad un utilizzo agrituristico;
  • acquisto di arredi per le sale da pranzo e gli alloggi degli ospiti;
  • lavori per l’allestimento di spazi all’aperto per la sosta dei campeggiatori;
  • acquisto dell’attrezzatura per la cucina;
  • acquisto dell’attrezzatura per l’organizzazione di attività ricreative.

Finanziamenti a fondo perduto: come aprire un agriturismo in Puglia, Campania, Calabria e Basilicata

Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo promuove l’incentivo Cultura Crea, riservato alle iniziative imprenditoriali attive nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica che hanno come obiettivo la valorizzazione delle risorse culturali del territorio delle regioni Sicilia, Puglia, Campania, Calabria e Basilicata.

Possono beneficiare dell’agevolazione le startup, le micro, piccole e medie imprese consolidate e le imprese sociali. Spulciando l’enorme elenco dei codici ATECO delle attività ammesse al contributo si trova anche quello relativo agli agriturismo (55.20.52, quello per le attività di alloggio connesse alle aziende agricole), quindi possiamo benissimo far rientrare Cultura Crea tra i finanziamenti per agriturismo.

L’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso zero che può arrivare fino al 60% della spesa ammessa (la percentuale può salire al 65% nel caso in cui l’impresa sia completamente femminile oppure composta da giovani) a cui si aggiunge un contributo a fondo perduto che può arrivare fino al 20% della spesa ammessa (anche in questo caso per le imprese femminili e giovanili si sale di un 5%); sono finanziabili piani di investimenti fino a 500.000 euro.

I costi ammissibili sono quelli relativi all’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, arredi e mezzi mobili e all’acquisto di brevetti, software, licenze e marchi, know how; sono ammissibili fino al 20% dell’investimento anche costi di gestione come quelli sostenuti per il personale qualificato assunto a tempo indeterminato, per le consulenze esterne e per i servizi TLC commisurate alle reali esigenze gestionali e produttive dell’impresa. L’incentivo Cultura Crea è gestito da Invitalia: la domanda di finanziamento per agriturismo tramite Cultura Crea deve essere inviata online tramite la piattaforma dell’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell’impresa, che valuta le varie richieste in ordine cronologico di arrivo (non ci sono graduatorie).

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Finanziamento a fondo perduto Resto al Sud per attività di agriturismo in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia e Campania

Rimanendo nell’ambito dei finanziamenti per agriturismo gestiti da Invitalia possiamo parlare anche di Resto al Sud: non sono ammesse alla misura le attività agricole, ma l’agriturismo rientra tra le iniziative imprenditoriali legate al turismo, che invece possono beneficiare del finanziamento. L’iniziativa è rivolta alle persone che non hanno superato i 45 anni (questa è una novità del 2021: prima potevano beneficiarne solo gli under 35) che risiedono in Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Calabria, Basilicata, Molise, Puglia e Campania, che non siano titolari ai altre imprese attive e non abbiano un rapporto di lavoro con contratto a tempo indeterminato per l’intera durata del finanziamento. La richiesta può essere inoltrata anche da società, cooperative e ditte individuali costituite dopo il 21/06/2017 e da team di persone che si costituiscono non oltre i 60 giorni dall’esito positivo della valutazione.

Oltre alle iniziative imprenditoriali legate al turismo si può richiedere il finanziamento per attività relative alla produzione di beni (industria, artigianato, trasformazione di prodotti di pesce, acquacoltura e agricoltura) e la fornitura di servizi a persone e imprese; sono ammissibili i costi relativi alla ristrutturazione e alla manutenzione straordinaria di immobili, all’acquisto di attrezzature, macchinari, impianti, software e alle altre voci di spesa da sostenere per l’avvio dell’attività. Possiamo parlare di finanziamento a fondo perduto, almeno parzialmente: l’incentivo può coprire fino al 100% delle spese ammesse, con il 65% delle somme che viene erogato tramite finanziamento bancario (garantito dal Fondo di Garanzia delle PMI) e il 35% invece che viene erogato proprio come contributo a fondo perduto. Stiamo parlando di un incentivo a sportello: le domande di ammissione a Resto al Sud vengono valutate seguendo l’ordine cronologico di arrivo, senza graduatorie. Per presentare la domanda è necessario iscriversi ai servizi online del sito di Invitalia e munirsi di un indirizzo di posta elettronica certificata e della firma digitale; la richiesta viene inoltrata online insieme alla documentazione necessaria. Servono circa due mesi prima che la domanda venga presa in esame dall’Agenzia: dopo la verifica della presenza dei requisiti formali c’è l’esame vero e proprio del progetto, con possibile richiesta di colloquio con il richiedente.

Aprire un agriturismo in tutta Italia con i finanziamenti Imprese a Tasso Zero

Finora abbiamo parlato di iniziative che riguardano solo determinate aree del nostro Paese: Imprese a tasso zero è una misura che invece riguarda tutta Italia e punta alla creazione e allo sviluppo di micro e piccole imprese che siano composte prevalentemente da donne o da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’iniziativa riguarda i progetti di impresa che prevedono spese fino a un milione e mezzo di euro e può arrivare a coprire fino al 75% delle spese ammissibili (per il restante 25% la persona che vuole avviare l’attività deve cofinanziare con risorse proprie oppure deve ricorrere ad un prestito bancario) e si concretizza in un finanziamento a tasso zero (ovvero non si dovranno pagare interessi sulle somme ottenute) con rimborso agevolato che inizia dal momento in cui viene completato il piano di investimenti (che deve essere realizzato entro 24 mesi dal momento della firma del contratto); il prestito va restituito in massimo otto anni tramite il pagamento di due rate semestrali posticipate.

Il finanziamento a tasso zero può essere richiesto per avviare attività relative alla produzione di beni (industria, artigianato, trasformazione di prodotti agricoli), alla fornitura di servizi a persone e imprese, al commercio di servizi e beni e al turismo, con particolare attenzione per le iniziative di imprenditoria giovanile nella filiera turistico-culturale. Il procedimento per l’invio della richiesta di prestito è la stessa che abbiamo visto in precedenza: bisogna iscriversi al sito di Invitalia, procurarsi un indirizzo PEC e la firma digitale e inoltrare la domanda online insieme al piano di impressa e agli allegati richiesti. Non ci sono graduatorie: le richieste vengono valutate seguendo l’ordine di arrivo e dopo la verifica formale c’è l’esame del piano, con tanto di colloquio tra il richiedente e gli esperti dell’Agenzia.

Finanziamenti europei in Lombardia, Lazio, Veneto e le altre Regioni del Paese per aprire agriturismi

Quelli che abbiamo visto sono le agevolazioni più importanti che vengono gestite da Invitalia sfruttando i fondi europei, ma esistono altre opportunità per chi desidera aprire un agriturismo: ovviamente è sempre possibile rivolgersi a banche e finanziarie per ottenere un prestito tradizionale, ma prima di procedere in questo modo non sarebbe una cattiva idea andare sul sito web delle varie Regioni per controllare la presenza nei già citati PSR di misure che possano fare al caso nostro.

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