Finanziamenti a Protestati e Cattivi Pagatori 2021: come ottenerli anche da segnalati in CRIF

I finanziamenti a protestati e cattivi pagatori sono quei prestiti pensati per quelle persone che in passato non si sono dimostrate molto affidabili dal punto di vista della solvibilità e che per questo motivo fanno molta fatica a farsi concedere un altro prestito. Prima di erogare un finanziamento gli istituti di credito si accertano che il richiedente non solo sia in grado di rimborsare le somme ottenute (e quindi abbia un reddito dimostrabile che gli permetta di pagare le rate), ma sia anche meritevole di fiducia (ovvero se in passato ha ottenuto altri finanziamenti deve essere stato puntuale e preciso nei pagamenti). Le richieste di prestito delle persone che risultano segnalate nel registro dei protesti o in CRIF di norma vengono dunque respinte, ma ci sono delle strade percorribili per ottenere anche nel 2021 finanziamenti a protestati e cattivi pagatori.

Chi sono i protestati e i cattivi pagatori segnalati in CRIF

Prima di iniziare a parlare dei finanziamenti a protestati e cattivi pagatori bisogna fare un po’ di chiarezza e spiegare di cosa stiamo parlando. Purtroppo può capitare a chiunque di ritrovarsi in periodi difficili e fare fatica a rispettare tutte le scadenze nonostante si faccia di tutto per essere puntuali e precisi nei pagamenti: i ritardi e i mancati pagamenti portano a delle spiacevoli conseguenze, tra cui quella di fare molta fatica ad ottenere un nuovo finanziamento. Ma chi sono i protestati e i cattivi pagatori? I protestati sono quelle persone che non hanno onorato il pagamento di un assegno, di una cambiale o di un finanziamento (giusto per fare un esempio pensiamo a chi emette un assegno non coperto); viene chiamato protesto l’atto con cui il pubblico ufficiale dichiara che no è avvenuto il pagamento: tutti gli atti vengono inseriti nel registro informatico dei protesti. Il cattivo pagatore è invece quella persona che, pur onorando il suo debito, ha pagato in ritardo una o più rate di un prestito; anche i cattivi pagatori vengono iscritti in appositi elenchi: la più importante tra queste banche dati è il CRIF (Centrale Rischi Finanziari), che gestisce il sistema di informazioni creditizie EURISC in cui sono raccolti tutti i dati che vengono trasmessi d banche e finanziate in relazione ai prestiti e ai finanziamenti richiesti.

Sicuramente le definizioni che abbiamo appena dato sono più che sufficienti per capire che la posizione del protestato è più grave rispetto a quella del cattivo pagatore; questo aspetto viene confermato anche dalla permanenza nelle “liste nere”: a seconda del ritardo e del numero di rate non pagate entro la scadenza, il cattivo pagatore viene cancellato automaticamente dopo uno, due o tre anni, mentre il protestato rimane iscritto nel registro per ben cinque anni (si può richiedere la cancellazione dopo un anno, ma bisogna dimostrare di aver saldato il debito). Ad ogni modo chi è iscritto nel registro dei protesti o è segnalato in CRIF farà particolare fatica ad ottenere un nuovo prestito personale: prima di concedere il finanziamento infatti le banche si informano sul passato creditizio del richiedente (consultando le varie banche dati) e se questo in passato si è dimostrato inaffidabile la sa domanda verrà respinta. Ma se uno ha bisogno di soldi per far fronte a delle spese o per realizzare un progetto cosa deve fare? Esistono i finanziamenti a protestati e cattivi pagatori? Cosa si deve fare  per ottenerli?

Prestito con cessione del quinto a protestati e cattivi pagatori

Quando si parla di finanziamenti a protestati e cattivi pagatori la prima soluzione che viene in mente è quella del prestito con cessione del quinto; questo prodotto è riservata ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, ma può essere richiesto anche da chi in passato ha avuto qualche problema creditizio perché l’istituto erogante è garantito dalla presenza dello stipendio e dalla pensione (le rate vengono pagate direttamente dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale, che trattengono il relativo importo dalla busta paga o dal cedolino) e dalla sottoscrizione di un’assicurazione obbligatoria (contro il rischio impiego e rischio morte). La durata massima del piano di rimborso è di dieci anni, mentre l’importo massimo che si può ottenere è legato a diversi fattori, tra cui spicca l’entità dello stipendio o della pensione (ogni rata infatti non può superare il 20% della retribuzione mensile netta: si chiama cessione del quinto proprio perché la rata massima equivale ad un quinto dello stipendio o della pensione). Come accade per i normali prestiti, per chiedere la cessione del quinto bisogna fare richiesta (in alcuni casi anche online) ad un istituto di credito, a cui bisogna fornire tutti i documenti richiesti; la banca farà partire una pratica che include la richiesta al datore di lavoro del certificato di stipendio e il calcolo della quota cedibile, poi potrà comunicare al richiedente se la sua domanda può essere accolta o meno. Superata questa fase la banca comunicherà a datore di lavoro o all’ente previdenziale quale sarà l’importo che dovrà pagare ogni mese, trattenendolo in busta paga o sul cedolino. Sembrerebbe una procedura lenta e macchinosa, ma in realtà se non saltano fuori anomalie durante l’iter nel giro di pochi giorni si arriva all’erogazione del prestito, con l’accredito delle somme sul conto corrente del richiedente.

Oltre ad essere uno dei più famosi finanziamenti per protestati e cattivi pagatori, il prestito con cessione del quinto risulta essere anche uno dei più convenienti, visto che i tassi di interesse proposti sono molto interessanti. Bisogna però fare delle precisazioni: il finanziamento è riservato solo ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, però non alle stesse condizioni. I dipendenti pubblici rappresentano per le banche il cliente ideale, vista la solidità del loro datore di lavoro; lo stesso discorso si può fare anche per i pensionati, avvantaggiati dalle convenzioni con l’INPS; i tassi sono un po’ più penalizzanti per i dipendenti privati (rappresentano un tipo di clientela un po’ più rischiosa) e tra l’altro molti istituti di credito sono disposti a concedere la cessione del quinto solo a quei dipendenti che lavorano presso imprese che rispettano determinati standard. Per far capire queste differenze possiamo riportare come esempio l’offerta di Unicredit:

  • per i dipendenti pubblici l’importo massimo erogabile è di 72.000 euro (il richiedente non deve avere più di 75 al termine del piano di rimborso); un finanziamento di 28.879,59 euro viene rimborsato con 120 rate mensili da 300 euro: con TAN 4,55% e TAEG 5,85%, l’importo complessivo dovuto dal consumatore ammonta a 36.000 euro;
  • per i dipendenti privati l’importo massimo erogabile è di 47.000 euro (il richiedente non deve avere più di 66 al termine del piano di rimborso); un finanziamento di 17.301,98 euro viene rimborsato con 120 rate mensili da 200 euro: con TAN 6,90% e TAEG 8,77%, l’importo complessivo dovuto dal consumatore ammonta a 24.000 euro;
  • per i pensionati l’importo massimo erogabile è di 69.000 euro e il richiedente non deve avere più di 85 anni alla fine del piano di rimborso.

Finanziamenti tra privati e prestiti personali a protestati e cattivi pagatori con garante

Chi non rientra tra le categorie ammesse alla cessione del quinto deve trovare altre soluzioni; un’opzione da prendere in considerazione potrebbe essere il prestito tra privati: questa formula di finanziamento consente di evitare tutti gli ostacoli che protestati e cattivi pagatori possono incontrare rivolgendosi ai tradizionali canali bancari. Al giorno d’oggi esistono anche delle piattaforme online che mettono in contatto chi è disposto a prestare denaro e chi è alla ricerca di un finanziamento: naturalmente prima di fare qualsiasi mossa bisogna accertarsi che la piattaforma  di social lending a cui ci si sta affidando sia autorizzata da Banca d’Italia; inoltre è necessario aggiungere che anche per ottenere un prestito con questo sistema bisogna presentare dei precisi requisiti e non è detto che si riesca ad ottenere la somma di cui si ha necessità. Parlando di prestiti tra privati rimane sempre valida la “vecchia modalità”, ovvero chiedere soldi a parenti e amici; in questo modo è più facile trovare qualcuno disposto a dare una mano e, magari, ottenere un finanziamento a tassi particolarmente bassi o addirittura nulli; ad ogni modo non bisogna mai abbassare la guardia e stare molto attenti alle persone a cui ci si rivolge e soprattutto prima di firmare un contratto sarebbe cosa buona e giusta leggerlo più volte (e magari farlo controllare da una persona esperta del settore), in moda da evitare spiacevoli sorprese.

Quello che molte persone si chiedono è se le banche e le società finanziarie possono erogare finanziamenti a protestati e cattivi pagatori in forme diverse rispetto alla cessione del quinto. In effetti la risposta è sì: un po’ come accade per chi presenta una richiesta di prestito senza busta paga, i protestati e i cattivi pagatori possono avere qualche chance in più di ottenere un prestito personale presentando all’istituto di credito una persona che sia disposta ad assumere il ruolo di garante. Il garante non è altro che quella persona che si impegna a pagare le rate di rimborso del prestito nel caso in cui il debitore principale si dimostri inadempiente. Naturalmente non basta trovare uno che sia disposto ad assumersi una responsabilità e un obbligo del genere: la persona indicata come garante deve presentare dei precisi requisiti che possano convincere la banca o la finanziaria delle sue solidità e affidabilità; deve avere quindi un buon reddito dimostrabile e deve avere un passato creditizio perfetto (quindi non può essere a sua volta risultare protestato o iscritto al CRIF) e se è anche proprietario di un immobile è anche meglio. Quando valuta la richiesta l’istituto di credito controllerà se il “candidato” garante ha già dei finanziamenti in corso che possano in qualche modo ridurre la sua capacità di rimborso. Come detto, la presenza di un garante con tutti i crismi fa salire di parecchio le chance di ottenere un finanziamento a protestati e cattivi pagatori, ma come sempre l’ultima parola spetta all’istituto di credito, che decide su ogni singolo caso.

I prestiti cambializzati per segnalati CRIF e protestati: chi li eroga nel 2021?

Sono tornati prepotentemente di moda nell’ultimo periodo e se ne parla molto anche in questo 2021: tra i finanziamenti a protestati e cattivi pagatori dobbiamo inserire anche i prestiti cambializzati. Siamo sempre nell’ambito dei prestiti personali (ovvero il richiedente può utilizzare i soldi in completa autonomia e libertà), ma in questo caso le rate di rimborso non vengono pagate con il solito bollettino o addebito su conto corrente, ma tramite cambiali. Le cambiali sono titoli di credito esecutivi, quindi in caso di mancato pagamento (anche di una sola rata) il creditore può procedere con il protesto e il pignoramento dei beni del debitore senza dover attendere alcuna pronuncia da parte del tribunale. La presenza di un titolo come la cambiale riduce di parecchio il rischio di inadempienza (o meglio, dà la certezza di poter recuperare in qualche modo le somme prestate), quindi il prestito cambializzato può essere concesso anche a chi in passato non si è mostrato proprio puntuale.

Oltre al fatto che possono essere concessi praticamente a chiunque (ma il creditore potrebbe fissare dei paletti), i prestiti cambializzati presentano altri vantaggi: vengono erogati in tempi abbastanza rapidi, i piani di ammortamento possono arrivare fino a dieci anni, si possono ottenere anche importi abbastanza elevati (di norma si va da un minimo di 2.500 euro ad un massimo di 50.000 euro) e durante l’ammortamento il debitore e il creditore possono arrivare ad un accordo per un eventuale posticipo del pagamento di una rata. Tanti pro, ma anche tanti contro: innanzi tutto i tassi di interesse risultano essere più elevati rispetto a quelli applicati in altri prestiti, poi anche i costi legati al finanziamento sono alti e infine basta il mancato pagamento di una sol rata per poter essere protestati e vedersi pignorare i propri beni; un’altra criticità è rappresentata dal fatto che (almeno ufficialmente) i principali istituti di credito non trattano questo tipo di prestito: facendo una ricerca su internet si possono trovare alcune finanziarie che erogano prestiti cambializzati, ma bisogna sempre fare molta attenzione a chi ci si rivolge. Insomma, il prestito cambializzato andrebbe preso in considerazione solo come ultima chance, anche se per alcuni può essere l’unica strada per entrare in possesso degli importi di cui ha bisogno.

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