Le regioni italiane attivano periodicamente bandi per finanziare il ripristino, la conservazione e il parziale completamento dei muretti a secco. L’obiettivo è migliorare e salvaguardare il paesaggio agrario e conservare elementi naturali e semi-naturali che hanno lo scopo di promuovere l’autoregolazione degli agroecosistemi. I muretti a secco, infatti, sono necessari per filtrare, tamponare e conservare le qualità dell’ambiente. Inoltre, salvaguardano l’attività degli organismi vegetali ed animali che si trovano nel muretto stesso, area rifugio per tanti nemici naturali di parassiti e colture. Le imprese agricole e i proprietari terrieri sono i destinatari dei bandi e dovranno dimostrare di avere determinati requisiti per poter ottenere i finanziamenti. La cifra in gioco varierà da regione a regione così come potrebbero essere differenti le spese ammesse. Le linee generali, in ogni caso, sono comuni ed è possibile indicare le condizioni da soddisfare per partecipare al bando e le opere incluse. In questo modo è possibile prepararsi adeguatamente e proporre un business plan ottimale nel momento in cui verrà attivato il bando adatto per la propria posizione. Qualora fosse già aperto, basterebbe accedere al bando e leggere il contenuto per avere chiaro ogni punto da rispettare. Scopriamo, allora, quali sono i bandi regionali attivi e i requisiti necessari per accedervi.
Requisiti per accedere ai finanziamenti per muretti a secco
I bandi per ottenere finanziamenti per il ripristino, la conservazione o il completamento dei muretti a secco sono rivolti agli imprenditori agricoli e ai soggetti pubblici e privati in possesso di superfici agricole e forestali interessate agli interventi. Ogni beneficiario potrà presentare solo una domanda di partecipazione e ogni terreno non dovrà avere più di un richiedente. Tra gli interventi beneficiabili inseriti nel bando come requisito per poter accedere alla selezione si trova generalmente il ripristino, attraverso opere di manutenzione straordinaria, dei muretti a secco presenti a margine di porzioni di terrazzamenti coltivati. Tali muretti dovranno presentare fenomeni di dissesto e sarà possibile realizzare piccoli nuovi tratti se necessario. Oltre a queste indicazioni, ogni bando regionale indicherà la volumetria minima di intervento, la percentuale dei costi coperti, le spese massime e ulteriori spese ammissibili insieme al ripristino dei muretti a secco.
Un bando aperto in Lombardia lo scorso luglio, per esempio, prevedeva l’erogazione di finanziamenti per 3 milioni di euro a fondo perduto. Il contributo ammesso riguardava fino al 50% della spesa sostenuta e i destinatari erano imprenditori agricoli e proprietari terrieri che avrebbero utilizzato le risorse per interventi nei comuni lombardi montani o parzialmente montani. Oltre al ripristino di un muretto a secco, rientravano tra le opere ammissibili gli interventi di recupero a fini colturali dei terrazzamenti precedentemente coltivati e oggetto di colonizzazione da parte dei boschi o macchie di vegetazione da meno di trenta anni, la realizzazione di sistemi di convogliamento e ruscellamento e la manutenzione di sentieri e strade.
La Regione Puglia, invece, nel bando 2014/2020 PSR ha incluso esclusivamente il ripristino dei muretti a secco ammettendo nel finanziamento gli interventi non inferiori a 200 metri lineari a livello aziendale e comunque per una volumetria di intervento non inferiore a 100 mc. Tali interventi dovevano ricadere nelle aree rurali intermedie e rurali con complessi problemi di sviluppo e aree rurali ad agricoltura intensiva specializzata dando priorità agli investimenti effettuati in aree protette e in zona Natura 2000. Tra le condizioni necessarie per ottenere il finanziamento, la regione Puglia ha inserito il completamento dell’opera e la rendicontazione delle relative spese entro 24 mesi dall’ammissibilità del finanziamento. Inoltre, esigeva il rispetto dell’originale tipologia costruttiva del muretto a secco senza apportare modifiche inserendo elementi estranei come reti o malta cementizia. In più, gli interventi oggetto di finanziamento dovevano necessariamente essere conservati in buono stato per i successivi cinque anni dal momento della liquidazione del saldo. Il bando regionale prevedeva l’erogazione dell’aiuto economico in diverse fasi, anticipazione, acconto su stato di avanzamento dei lavori e saldo finale. Di conseguenza, i beneficiari potevano richiedere tre differenti domande di pagamento relative all’anticipo, al pagamento di acconto sullo stato di avanzamento dei lavori e al saldo finale.
Atri esempi di requisiti che potrebbero essere richiesti in un bando regionale per il ripristino dei muretti a secco si possono conoscere attraverso il bando pubblico per la concessione di contributi finalizzato alla ricostruzione dei muri a secco nei terrazzamenti all’interno del parco nazionale delle Cinque Terre. La risorsa finanziaria messa a disposizione nel 2020 è stata di 550.000.000 euro ed è servita per riparare i danni causati dalle avverse condizioni metereologiche dei mesi di novembre e dicembre 2019. Tra le condizioni troviamo la necessità di realizzare i muretti con materiali e secondo le forme e tipologie costruttive originarie escludendo l’uso di cemento o altri leganti. Quindi, il nuovo muretto doveva mantenere stessa altezza, stesso profilo e prospetto di fascia del vecchio muro crollato. La quantità massima da ricostruire è stata fissata a 50 mq di muretto da ricostruire per 105,00 euro al mq di muro. Il bando, inoltre, specificava gli obblighi del beneficiario tra i quali citiamo il dovere di permettere l’entrata a chi doveva controllare il lavoro effettivamente svolto e l’impegno di ricostruzione del muretto in tre mesi.
Ogni bando regionale, oltre a diversificare requisiti e condizioni, stabilisce un diverso metodo di invio della domanda di partecipazione che nella maggior parte dei casi avviene online attraverso i portali della Regione di riferimento. Inoltre, ogni bando ha una propria data di attivazione e una data ultima entro cui inviare la richiesta, pena l’esclusione dalla selezione. Tutte queste informazioni sono ricavabili dalla lettura del bando stesso non appena verrà aperto. Scopriamo se ci sono attualmente bandi attivi per il ripristino dei muretti a secco o se ne sono previsti per il 2021.
Bandi di finanziamento attivi nel 2021 per ripristino muretti a secco
I bandi da tenere sotto controllo qualora si abbia bisogno di un finanziamento per ripristinare un muretto a secco sono quelli dedicati all’agricoltura e, più nello specifico, al piano di sviluppo rurale (Psr). Il 2020 ne ha visto uno attivo proprio in Puglia, dedicato agli imprenditori agricoli in possesso dell’iscrizione alla CIIAA titolari e ai conduttori di aziende agricole con la necessità di demolire e ricostruire i muretti preesistenti o ampliare tali muretti. Il finanziamento a fondo perduto comprendeva il 100% delle spese se il costo totale non avesse superato i 74,20 euro a mc (considerando 70,00 euro circa per i lavori di ripristino e 4,00 euro per le spese di progettazione e riguardanti la parte tecnica). Dato che il piano 2014/2020 si è concluso, gli imprenditori pugliesi restano in attesa di un nuovo bando in uscita nel 2021 per il rilancio dell’agricoltura e per poter ripristinare i muretti a secco. La stessa attesa riguarda gli imprenditori veneti. Nel 2020 si è assistito alle proroghe di alcuni bandi dedicati agli impegni agroambientali pluriennali. L’obiettivo della regione è stato aiutare una categoria messa in grave difficoltà dalla pandemia. La speranza è che gli aiuti continuino anche nel 2021 fornendo ulteriore supporto allo sviluppo rurale.
L’anno in corso dovrebbe delineare anche il nuovo scenario Psr nella regione Sicilia che riguarderà il periodo tra il 2021 e il 2027. Nel settennio in questione dovrebbero arrivare all’Italia 8,9 miliardi di euro dal Fondo Europeo Agricolo di sviluppo rurale (con un taglio consistente rispetto al piano in vigore fino al 2020). Questi contributi verranno sfruttati dalla Sicilia con l’attivazione di bandi che favoriscano lo sviluppo del mondo agricolo ed elargiscano finanziamenti volti alla risoluzione di varie problematiche. Dovrebbero, dunque, nell’anno in corso arrivare bandi che promuovano il ripristino dei muretti a secco in modo tale da garantire la tutela dell’ambiente fornendo aiuti economici ad imprenditori agricoli e proprietari terrieri.
Anche gli agricoltori della regione Lazio attendono un rinnovo del bando di sviluppo rurale. Ammissibili a contributo dovrebbero essere le spese effettuate per il ripristino e il riadattamento di muretti a secco e terrazzamenti con interventi per una lunghezza minima di 5 metri e una volumetria di intervento non inferiore a 2,5 mc. Emulando i bandi precedenti, tra le condizioni per poter avere accesso ai contributi si dovrebbe trovare l’assenza di alterazioni della tipologia costruttiva originaria. Inoltre, non sarebbe consentito costruire nuovi manufatti mentre risulterebbero ammissibili le spese per la demolizione e la ricostruzione del muretto nel rispetto delle dimensioni, della sagoma e della tessitura originale. In più, il materiale da costruzione originale dovrà essere riutilizzato. Nel caso ciò non fosse possibile occorrerà impiegare materiale il più possibile simile a quello originario. Se nel rispristino del muretto a secco si dovessero realizzare interventi di ingegneria naturalistica, l’imprenditore o i soggetti privati saranno chiamati a rispettare i criteri previsti dal Compendio di Ingegneria Naturalistica della Regione Lazio.
Il 2020 ha visto concludersi un piano pluriennale volto allo sviluppo dell’agricoltura e al sostegno degli imprenditori agricoli. Gli interessati attendono, ora, nuovi bandi che includano finanziamenti per agevolare alcune opere come il ripristino dei muretti a secco. L’anno 2021 è appena iniziato ma le regioni, probabilmente, non tarderanno ad impegnarsi dato che le problematiche economiche causata dalla pandemia continuano ad esserci e a mettere in crisi un intero settore. E’ consigliabile, dunque, controllare costantemente l’uscita di nuovi bandi accedendo spesso al sito ufficiale della regione di appartenenza e consultando la Gazzetta Ufficiale che racchiude tutti i bandi, quelli passati e quelli attivi, per verificare i requisiti e prepararsi adeguatamente all’invio della domanda di partecipazione.
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