Cerchiamo di capire quali sono i migliori finanziamenti per aprire un ristorante: quello di lanciare una propria attività nel campo della ristorazione è uno dei sogni più frequenti tra i giovani (e non solo) italiani. La fama della cucina del nostro Paese è nota in tutto il modo e molti vedono in questo settore un’ottima opportunità di crescita (ricordiamo che qualcuno disse che “i ristoranti sono sempre pieni” anche nei periodi più bui della crisi), ma per dare vita al proprio progetto è necessario avere a disposizione un determinato capitale. Per questo motivo è importante sapere dove trovare i finanziamenti per aprire un ristorante, come ottenerli e quali sono i requisiti necessari per potervi accedere.
Finanziamenti a tasso zero: come aprire un ristorante con Nuove imprese
Capitoli
Il sogno di aprire un proprio ristorante accomuna tantissime persone, ma questo progetto presenta diversi costi: si va da quelli legati agli impegni burocratici (come l’apertura della ditta) a quelli legati al locale, che deve essere affittato o acquistato e arredato, all’attrezzatura e alle varie forniture. Basta fare un po’ di conti che per rendere concreto questo sogno è necessario avere a disposizione una buona quantità di denaro. Non tutti possono contare su un capitale proprio o su quello apportato da soci o generosi finanziatori, quindi è normale pensare a richiedere un prestito. La prima cosa da fare è fare un controllo tra i vari bandi aperti al momento per scoprire se ci sono dei finanziamenti per aprire un ristorante che possono essere ottenuti a condizioni agevolate: da questo punto di vista il web rappresenta una risorsa utilissima, visto che permette di scoprire tutti i bandi relativi ai finanziamenti agevolati o a fondo perduto erogati a livello europeo, nazionale o regionale.
Molti bandi sono dedicati alle cosiddette startup innovative, ma è possibile trovare soluzioni pensate per altri tipi di attività. Prendiamo ad esempio Nuove imprese a tasso zero, l’iniziativa destinata ai giovani e alle donne di tutta Italia che vogliono realizzare il loro sogno di diventare imprenditori; sono previsti finanziamenti a tasso zero che possono arrivare a coprire fino al 75% delle spese ammissibili (per programmi di investimento di massimo 1,5 milioni di euro). Finora hanno beneficiato di questo incentivo più di quattrocento nuove imprese, che hanno portato alla creazione di oltre duemila posti di lavoro; può essere considerato uno dei finanziamenti per aprire un ristorante perché può essere richiesto praticamente per ogni tipo di impresa (produzione di beni, fornitura di servizi, commercio di beni e servizi, turismo).
Per poter ottenere questo finanziamento agevolato è necessario presentare dei requisiti ben precisi: le imprese devono essere costituite i società da massimo un anno; anche le persone fisiche possono richiedere il finanziamento, a patto che entro 45 giorni dall’ammissione all’incentivo costituiscano la società. È importante sottolineare che le agevolazioni sono riservate alle imprese che sono composte in prevalenza da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni oppure da donne di ogni età. Se tutti i requisiti vengono rispettati è possibile procedere con l’invio della domanda: innanzi tutto bisogna registrarsi al sito Invitalia, in modo da poter entrare nell’area riservata e compilare la richiesta online; per ultimare la procedura è necessario disporre di un indirizzo di posta elettronica certificata e di firma digitale. Alla domanda vanno allegati il business plan e una serie di documenti. Le imprese che vengono ammesse al finanziamento possono beneficiare di un rimborso agevolato che parte dal momento in cui viene completato il piano di investimenti (che deve essere realizzato entro due anni dalla firma del contratto); il piano di rimborso può avere una durata massima di 8 anni e prevede il pagamento due rate semestrali posticipate. Le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo, senza graduatorie o cose del genere.
Finanziamento SelfiEmployment NEET per apertura ristorante: requisiti e come ottenerlo
Sempre tramite l’agenzia Invitalia è possibile accedere ad un’altra iniziativa, ovvero SelfiEmployment, rivolta ai giovani fino a 29 anni che sono iscritti al programma Garanzia Giovani e vogliono sviluppare il loro progetto con finanziamenti agevolati; in altre parole è possibile richiedere anche finanziamenti per aprire un ristorante a tasso zero (l’avvio di un’attività nell’ambito della ristorazione è una tra le iniziative finanziabili, anche in forma di franchising). L’iniziativa permette di finanziare piani di investimento attraverso il microcredito (dai 5.000 ai 25.000 euro), il microcredito esteso (dai 25.000 ai 35.000 euro) e i piccoli prestiti (dai 35.000 ai 50.000 euro).
I prestiti, come detto, non prevedono il pagamento di interessi; il rimborso avviene in 7 anni con il pagamento di rate mensili a partire dal sesto mese successivo a quello della concessione del finanziamento. Chi ottiene i soldi deve realizzare il piano di investimento entro 18 mesi dal momento dell’ammissione alla misura. Anche in questo caso i finanziamenti agevolati non possono essere richiesti da chiunque, ma solo da chi possiede determinati requisiti; bisogna infatti essere giovani con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, buona essere iscritti al programma Garanzia Giovani e bisogna rientrare nella categoria dei cosiddetti NEET, ovvero persone che non hanno un lavoro e non sono impegnate in un percorso di formazione professionale o di studio. La procedura per l’invio della domanda è più o meno lo stesso visto prima: è necessario iscriversi alla piattaforma di Invitalia, accedere nell’area riservata, compilare i moduli online e allegare il business plan e la documentazione richiesta.
Il sito ufficiale di Invitalia (raggiungibile all’indirizzo www.invitalia.it) va quindi tenuto d’occhio, così come meritano di essere monitorati i siti delle varie Regioni, visto che molti bandi vengono gestiti proprio a livello regionale. Tra contributi, prestiti agevolati o finanziamenti a fondo perduto non è impossibile trovare qualcosa adatta al proprio progetto, fermo restando il fatto che bisogna rispettare dei requisiti per poter accedere alle agevolazioni. Se non è possibile approfittare di questo tipo di agevolazioni è comunque possibile cercare altrove per trovare i finanziamenti per aprire un ristorante.
I finanziamenti per aprire ristoranti erogati dalle banche
Spulciando tra i siti dei principali istituti di credito operanti in Italia è possibile trovare diverse soluzioni per chi vuole dar vita ad una nuova attività. Chi cerca finanziamenti per aprire un ristorante potrebbe ad esempio prendere in considerazione la proposta di Intesa SanPaolo, che lancia Neoimpresa, il finanziamento dedicato alle nuove imprese (o a quelle già costituite da un massimo di 24 mesi); con il prestito è possibile ottenere fino al 70% del piano di investimento, il piano di rimborso parta da un minimo di 18 mesi e può arrivare fino a 10 anni, con un periodo di preammortamento che può durare fino a 24 mesi. Questo prestito può essere erogato a tasso variabile (Euribor a 1, 3 o 6 mesi più lo spread), a tasso fisso oppure a stato avanzamento lavori (con interessi semestrali calcolati a tasso fisso o a tasso variabile); in caso di intervento del Fondo di Garanzia per le PMI, l’importo minimo finanziabile ammonta a 10.000 euro.
Anche UniCredit vuole agevolare la nascita nuove microimprese offrendo dei finanziamenti che vanno ad integrarsi con fondi europei o nazionali. Parliamo ad esempio del Microcredito con Garanzia FEI (Fondo Europeo degli Investimenti), dedicato alle microimprese che hanno meno di 10 addetti e un fatturato annuo o un totale attivo di bilancio inferiori ai 2 milioni di euro; questo finanziamento permette di richiedere importi tra i 2.000 e i 25.000 euro da restituire in 60 mesi (nel caso venga richiesto per l’acquisto di beni ammortizzabili) o in 24 mesi (se è stato richiesto per ottenere liquidità). Chi ha bisogno di un supporto può anche richiedere i servizi di accompagnamento sia nella fase che precede il finanziamento (per definire il progetto imprenditoriale e redarre il business pan) che in quella successiva (accompagnamento allo sviluppo dell’impresa).
Sempre Unicredit propone Microcredito con Fondo di Garanzia per le PMI, dedicato sia ai professionisti già dotati di partita IVA che alle imprese con non più di 5 dipendenti (10 nel caso di società di persone) che rispettano i requisiti sull’attivo patrimoniale (che non può superare i 300.000 euro), i ricavi lordi (massimo 200.000 euro) e i livello di indebitamento (che deve essere al di sotto dei 100.000 euro). Si possono ottenere importi fino a 25.000 euro, da restituire in massimo 5 anni (se usato per l’acquisto di beni ammortizzabili) o in massimo 2 anni (se richiesto per scopi di circolante). Il prestito è garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI, viene erogato in un’unica soluzione e rimborsato con il pagamento di rate mensili o trimestrali. La domanda di finanziamento dovrà essere accompagnata da tutti i documenti necessari per dimostrare la presenza dei requisiti richiesti per accedere alla garanzia del Fondo.
I finanziamenti per aprire un ristorante sono degli strumenti spesso necessari per passare da un progetto alla sua concretizzazione: Anche UBI Banca ha pensato ad un prestito dedicato a chi vuole mettersi in proprio e dare vita ad un’impresa (individuale o societaria) attiva in qualsiasi settore. Per coprire le spese di avviamento, i piccoli investimenti produttivi e il pagamento del personale si possono ottenere importi fino a 50.000 euro, con piani di rimborso che vanno da un minimo di 18 ad un massimo di 60 mesi (c’è anche un periodo di preammortamento di massimo 12 mesi per rendere più semplice la fase di avvio dell’attività). Il tasso di interesse è variabile: nell’esempio riportato sul foglio illustrativo si fa riferimento ad un prestito di 40.000 euro con durata di 60 mesi e rimborso mensile; con l’Euribor a 3 mesi maggiorato dello spread di 4,5 punti, la rata ammonta a 750,01 euro (TAEG 5,84%). Il prestito può essere assistito da garanzie e può essere concesso solo alle attività avviate nelle province dove è presente almeno una filiale dell’istituto.
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