Finanziamenti a fondo perduto imprenditoria femminile 2021: bandi per donne imprenditrici

Scopriamo quali sono i finanziamenti a fondo perduto a disposizione dell’imprenditoria femminile. Si continua a dire che l’Italia è ormai fuori dalla crisi e che i numeri relativi all’occupazione sono in continuo rialzo, ma nella realtà trovare un posto di lavoro (o trovarne uno che riesca a garantire un po’ di tranquillità) continua ad essere un’impresa tutt’altro che semplice; proprio per questo motivo sono tanti i giovani che cercano di mettersi in proprio, dando vita ad un progetto tutto loro. Vediamo quali sono le agevolazioni e i bandi per le donne imprenditrici.

Finanziamenti imprenditoria femminile a fondo perduto: i requisiti

Prima di addentrarci nell’argomento è bene capire cosa sono i finanziamenti a fondo perduto: sono dei prestiti che vengono erogati (di solito da enti pubblici) per promuovere le attività imprenditoriali sul territorio italiano o in alcune sue aree specifiche; si distinguono dai normali finanziamenti perché i beneficiari non sono tenuti a restituire (in tutto o in parte) le somme ottenute. In alcuni casi questo tipo di prestito viene concesso per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile e femminile: sarà proprio questo l’argomento dell’articolo, ovvero le agevolazioni a favore delle donne imprenditrici. Cerchiamo di individuare le iniziative disponibili al momento e dove trovare i bandi con tutte le informazioni per parteciparvi.

Esiste una legge italiana (per la precisione la legge numero 215 del 1992) relativa alle azioni positive a favore dell’imprenditoria femminile: la norma prevede che ci siano delle agevolazioni per le imprese (già costituite o che stanno per essere costituite) che sono formate in prevalenza da donne. Possono beneficiare delle agevolazioni solo le imprese che presentano forti “tinte rosa”, infatti è necessario che:

  • in caso di ditta individuale la titolare sia una donna;
  • in caso di società di persone o di cooperative almeno il 60% dei soci sia di sesso femminile;
  • in caso di società di capitali almeno due terzi delle quote devono appartenere a donne e almeno un terzo dell’amministrazione deve essere composta da donne.

Vengono anche delineati i requisiti che l’attività deve presentare al momento della richiesta di partecipazione al bando per poter essere definita come piccola impresa:

  • deve avere meno di cinquanta dipendenti;
  • deve avere un totale di bilancio non superiore ai 5 milioni di euro oppure un fatturato che non vada oltre i 7 milioni di euro;
  • non devono essere dipendenti rispetto ad altre imprese partecipanti.

Agevolazioni per i finanziamenti a fondo perduto per donne imprenditrici

Dopo aver visto quali sono i requisiti per accedervi, vediamo in cosa consistono queste azioni positive per le donne imprenditrici. Iniziamo con le agevolazioni, ovvero contributi studiati per l’avvio di un’attività imprenditoriale, per la realizzazione di un nuovo progetto aziendale o per l’acquisto di servizi o prodotti che servono all’azienda. C’è poi il Fondo di Garanzia: in questo caso non parliamo di un vero e proprio supporto economico, ma della possibilità (per le imprese femminili e le professioniste) di richiedere un finanziamento garantito dallo Stato; si può presentare la domanda di concessione della Garanzia sia al Fondo che direttamente alla banca. Anche nel caso del Microcredito parliamo di una garanzia concessa sul prestito: possono richiederla le imprese femminili che sono già state costituite e le professioniste che hanno partita IVA da almeno cinque anni; inoltre per ottenere la garanzia le professioniste e le imprese individuali non possono avere più di cinque dipendenti (il limite sale a dieci nel caso di  società di persone, cooperative e SRL semplificate).

Meritano un discorso a parte le iniziative di Autoimpiego Invitalia: il loro obiettivo è quello di offrire un sostegno alle piccole attività imprenditoriali che devono essere create, sviluppate e avviate da disoccupate o donne che sono in cerca della loro prima occupazione. Il fondo viene gestito da Invitalia, che è l’agenzia nazionale che si occupa dell’attrazione di investimenti e dello sviluppo dell’impresa. Invitalia valuta tutte le richieste (contributi a fondo perduto o mutui a tassi agevolati) e fornisce assistenza alle iniziative imprenditoriali che rientrano nelle categoria di lavoro autonomo (ditta individuale), microimpresa o franchising. Ci sono poi altri tipi di finanziamenti a fondo perduto erogati a favore dell’imprenditoria femminile: questi prestiti si caratterizzano per il fatto che una parte del capitale erogato non dovrà esser restituito; nella maggior parte dei casi la metà delle somme prestate è a fondo perduto e l’altra metà deve essere rimborsata ad un tasso di interesse agevolato.

Per poter beneficiare dei finanziamenti a fondo perduto o delle altre agevolazioni a favore delle donne imprenditrici bisogna tenere sempre sotto controllo l’uscita dei relativi bandi, monitorando i siti web ufficiali della propria regione o del Ministero dello Sviluppo Economico. I bandi vengono pubblicati periodicamente, e in ciascuno di essi vengono riepilogate le agevolazioni previste e le risorse disponibili. Una volta che è uscito il bando, la prima cosa da fare è accertarsi della presenza di tutti i requisiti richiesti, poi sarà possibile inviare la domanda utilizzando i moduli diffusi dallo stesso Ministero (o altri enti eroganti) e scaricabili dal suo sito internet. C’è poi un ente gestore che si occupa di pubblicare una graduatoria che viene stilata in base a criteri come l’occupazione, la fattibilità dell’idea imprenditoriale, la partecipazione femminile al progetto, il businnes plan, la presenza di certificazioni di qualità e ambientali.

I bandi dei finanziamenti a fondo perduto per l’imprenditoria femminile

Vediamo ora nel dettaglio quali sono le agevolazioni e i finanziamenti a fondo perduto (e non) per l’imprenditoria femminile disponibili nel 2021:

IF impenditoria femminile UnionCamere

Sul sito imprenditoriafemminile.camcom.it è possibile trovare tutte le informazioni in merito alle iniziative intraprese da UnionCamere per la promozione dell’imprenditoria femminile e i relativi bandi. Giusto per fare un esempio possiamo citare il bando relativo ai contributi per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese femminili nella provincia di Ferrara (le domande possono essere inviate fino al 2 marzo): i progetti selezionati potranno ricevere un finanziamento a fondo perduto dalla Camera di Commercio (importo massimo di 4.000 euro) e in seguito potranno beneficiare di un percorso che aiuterà le aziende a svilupparsi e crescere. L’elenco dei bandi viene costantemente aggiornato, quindi non sarebbe una cattiva idea dargli uno sguardo ogni tanto.

Bando ABI per l’imprenditoria femminile e il lavoro autonomo

L’Associazione Bancaria Italiana, in collaborazione con il MISE, il Dipartimento per le pari opportunità e le più importanti associazioni imprenditoriali di categoria  ha predisposto un piano di interventi mirato a favorire l’accesso al credito per le imprese femminili e le libere professioniste. Attraverso le banche che aderiscono all’iniziativa (il loro elenco è consultabile sul sito abi.it) viene messo a disposizione un plafond finanziario per la concessione di prestiti con condizioni agevolate a favore delle donne imprenditrici:

  • con Investiamo nelle donne si intende finanziare i nuovi investimenti (immateriali o materiali) che mirano allo sviluppo dell’attività di impresa o della libera professione;
  • con Donne in start-up si intende finanziare la costituzione di imprese con partecipazione prevalentemente femminile o l’avvio della libera professione;
  • con Donne in ripresa si intende finanziare la ripresa delle piccole e medie imprese e delle lavoratrici autonome che stanno attraversando un periodo di difficoltà.

Finanziamenti Giovani e Donna MISE

Sul sito sviluppoeconomico.gov.it vengono riepilogate tutte le iniziative a favore delle imprese. Molto interessanti le sezioni relative agli incentivi e strumenti di sostengo alle attività e al Dipartimento per le pari opportunità. Tra le forme di sostegno all’imprenditoria merita una menzione particolare Smart & Start. Tra gli obiettivi principali dell’iniziativa c’è quello di promuovere le condizioni per la diffusione della nuova imprenditorialità; l’agevolazione è diretta alle startup innovative iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese e alle persone fisiche che intendono costituire una nuova startup innovativa ma in questo caso la costituzione deve avvenire entro 30 giorni dal momento in cui viene comunicata l’ammissione alle agevolazioni).

Le agevolazioni sono concesse solo per i piani di impresa che hanno per oggetto la produzione di beni o erogazione di servizi che rientrino in almeno uno dei seguenti profili:

  • alto contenuto tecnologico e innovativo;
  • prodotti, servizi o altre soluzioni nel campo dell’economia digitale;
  • spin-off da ricerca, ovvero valorizzazione economica dei risultati ottenuti dal sistema della ricerca pubblica e privata.

I programmi di spesa possono essere finanziati per importi tra i 100.000 e 1,5 milioni di euro, da utilizzare per l’acquisto di beni di investimento e per sostenere i costi di gestione aziendale.

Ma in cosa consistono di preciso queste agevolazioni? Le imprese possono beneficiare di un finanziamento a condizioni vantaggiose e di un servizio di tutoring. Il finanziamento non prevede il pagamento degli interessi ed ammonta al 70% delle spese ammissibili (se l’impresa è completamente composta da donne o giovani con meno di 35 anni la percentuale sale all’80%). Le startup innovative che hanno la sede in determinate Regioni d’Italia (Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna) hanno un ulteriore beneficio rappresentato dalla restituzione solo parziale (80%) del finanziamento ottenuto. I servizi di tutoring consentono alle startup innovative con meno di 12 mesi di vita di usufruire di servizi specialistici scelti in base alle peculiarità dell’impresa.

Il meccanismo dell’iniziativa Smart & Start è regolato dalla Circolare del MISE 68032/2014 (modificata l’ultima volta nel febbraio di quest’anno) e prevede che le domande di ammissione all’agevolazione vengano inviate ad Invitalia SpA tramite l’apposita sezione del sito del soggetto gestore.

Nuove Imprese femminili a tasso zero Invitalia

Visto che abbiamo appena nominato Invitalia, vediamo in cosa consiste l’iniziativa Nuove imprese a tasso zero. L’obiettivo della misura è quello di promuovere la creazione di piccole e micro imprese (anche femminili, ma non solo) che siano composte in prevalenza da giovani (di età compresa tra i 18 e i 35 anni) o da donne di ogni età; le imprese devono essere state costituite non più di 12 mesi prima della presentazione della domanda, mentre le persone fisiche che fanno richiesta devono costituire la società entro 45 giorni dall’ammissione alle agevolazioni. In questo caso non possiamo parlare di finanziamenti a fondo perduto, infatti l’aiuto consiste nell’erogazione di finanziamenti a tasso zero per la realizzazione di progetti di impresa che prevedono spese fino a 1,5 milioni di euro. Il prestito agevolato può coprire fino al 75% delle spese ammissibili, mentre per il restante 25% servirà il contributo dell’impresa.

Possono essere finanziate le iniziative per la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazioni di prodotti agricoli, per il commercio di beni e servizi, per la fornitura di servizi a persone ed imprese e per il turismo. Sul sito di Invitalia è presente l’elenco di tutte le attività e le spese ammissibili. Per le imprese che ottengono il finanziamento è previsto un rimborso agevolato, visto che si inizieranno a pagare le rate solo da quando viene completato il piano di investimenti (che comunque deve essere realizzato entro due anni dalla firma del contratto). La durata massima del piano di rimborso è di otto anni e le rate sono semestrali e posticipate.

Lo stanziamento iniziale era di 150 milioni di euro e i finanziamenti per giovani imprenditrici verranno concessi fino all’esaurimento dei fondi; a febbraio risultano erogate agevolazioni di ammontare pari a 76 milioni di euro a favore di 378 iniziative. Le domande vengono controllate in base all’ordine cronologico di arrivo, senza graduatorie. La domanda per ottenere il finanziamento può essere presentata in un solo modo, ovvero in via telematica tramite la piattaforma di Invitalia. La prima cosa da fare è quindi registrarsi ai servizi online del gestore (è sufficiente avere un indirizzo di posta elettronica ordinario) per poter poi accedere all’area riservata, dove sarà possibile compilare online la domanda, allegando il business plan e la documentazione richiesta.

Se per la registrazione al finanziamento per l’impresa femminile è sufficiente avere una normalissima email, per concludere l’invio della domanda è necessario che il rappresentante legale dell’impresa (o la persona fisica che fa da referente per le imprese non ancora costituite) abbia un indirizzo di posta elettronica certificata, nonché la firma digitale. Al momento della chiusura della procedura di presentazione della domanda, al richiedente viene assegnato un protocollo elettronico. Come detto, le domande vengono esaminate in base all’ordine di arrivo: prima c’è una verifica formale, poi c’è la valutazione di merito, per la quale è previsto anche un colloquio con gli operatori di Invitalia.

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