I finanziamenti per le ditte individuali differiscono dai tradizionali prestiti per il tipo di garanzia da presentare al momento della richiesta. Gli interessati sono individui titolari di una azienda che intendono avviare un’attività con o senza dipendenti oppure proprietari di una ditta già esistente. Le condizioni primarie per poter avere accesso al prestito, dunque, sono la titolarità di un’azienda, l’iscrizione al Registro delle Imprese e il possesso della partita IVA.
I richiedenti sono soprattutto giovani imprenditori con un sogno da realizzare per cui necessitano di un finanziamento veloce che li aiuti ad aprire la società coprendo le spese legate all’apertura del business. Gli istituti erogatori del prestito chiederanno la visualizzazione del progetto professionale per verificarne la completezza e la fattibilità prima di acconsentire al finanziamento. Il business plan dovrà mostrare le caratteristiche dell’azienda, gli obiettivi, le strategie che si desiderano attuare per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questi elementi insieme alla potenzialità del progetto e ai miglioramenti degli aspetti tecnologici da mettere in atto serviranno all’ente erogatore per decidere se vale la pena finanziare o meno il progetto della ditta individuale. Dovranno essere, dunque, il primo punto da cui partire per poi fare domanda di prestito. Ma quali sono le opportunità del 2021 per una nuova ditta individuale o per ditte individuali già esistenti?
Finanziamenti per ditte individuali: le opportunità del 2021
I finanziamenti dedicati alle ditte individuali presentano specifiche condizioni da rispettare per potervi accedere. Oltre al possesso della partita IVA è indispensabile che il richiedente abbia un’età compresa tra i 18 e i 35 anni e che presenti una condizione di lavoro autonomo. Inoltre, una particolarità della tipologia di finanziamento in questione è la gestione da parte di Invitalia. Parliamo dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa il cui compito è proporre soluzioni specifiche per determinati casi come, ad esempio, l’avvio di una ditta individuale. Per ditta individuale ricordiamo che si intende il tipo di impresa che fa riferimento ad un unico titolare, un imprenditore, che è il solo responsabile e promotore dell’attività. Tra i requisiti richiesti ci sono l’età, come già detto, la residenza in Italia, avere la sede legale e operativa della ditta in Italia e non essere classificati come dipendenti presso altre società.
Il prestito Invitalia è possibile ottenerlo solo dopo aver presentato un business plan soddisfacente che esponga chiaramente le caratteristiche, le potenzialità e le spese che la ditta nascente comporterà. Lo scopo dell’Agenzia è aiutare categorie quali donne e giovani che desiderano diventare imprenditori ma non posseggono le risorse economiche necessarie per poter realizzare il progetto professionale. Una volta presentato il progetto occorrerà attendere l’approvazione e l’emissione dei fondi da parte dell’ente. La cifra erogata dipenderà dal progetto presentato. In linea generale, Invitalia può arrivare a finanziare anche 500 mila euro. Bisogna tener conto, poi, che la richiesta di finanziamento può essere inoltrata prima dell’effettiva apertura dell’attività e che il prestito solitamente non richiede particolari garanzie. Inoltre, in molti casi è possibile approfittare di finanziamenti a fondo perduto non dovendo, così, restituire per intero la somma ricevuta. Non solo, i tassi di interesse applicati dalle occasioni di Invitalia risultano essere vantaggiosi rispetto ai tassi di mercato dato che l’Agenzia stipula degli accordi con le banche e le finanziare che erogano realmente il prestito alle ditte individuali. Gli istituti di credito e le finanziarie che offrono l’opportunità a coloro che desiderano avviare delle ditte individuali di richiedere un finanziamento a loro dedicato sono Unicredit, Findomestic, Intesa SanPaolo, Poste Italiane e Ubi Banca.
Un’opportunità unica è data da Resto al Sud, il bando ideato per agevolare l’imprenditorialità in alcune regioni italiane, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, Lazio, Marche e Umbria. Resto al Sud vuole agevolare la nascita e lo sviluppo di imprese, tra cui le ditte individuali. L’incentivo è destinato a imprenditori di età compresa tra i 18 e i 55 anni e i fondi disponibili ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro. Le domande vengono valutate in base all’ordine di arrivo, perciò, non ci sono scadenze e limiti temporali di cui tenere conto. Occorre considerare, invece, che sono finanziabili le attività produttive nei settori industria, agricoltura, artigianato, pesca e acquacoltura, nella fornitura di servizi alle imprese e alle persone, nel turismo e le attività libero professionali. Resto al Sud copre fino al 100% delle spese con un finanziamento massimo di 60 mila euro per le ditte individuali. Come supporto è possibile aggiungere un contributo a fondo perduto pari a 15 mila euro per le ditte individuali di nostro interesse. Le agevolazioni del 100% vengono ripartite in un 50% di finanziamento a fondo perduto e nel 50% di finanziamento bancario garantito dal Fondo di Garanzia per le Imprese. Gli interessi, poi, sono interamente a carico di Invitalia.
La visione d’insieme, dunque, identifica le proposte di Invitalia come grandi opportunità di cui approfittare per aprire una ditta individuale. In alternativa, occorre considerare le possibilità date dall’Unione Europea sotto forma di finanziamenti dedicati alle imprese in fase di avvio tra cui troviamo le ditte individuali, le micro-imprese, le start-up e le piccole e medie imprese. Istituti finanziari locali in accordo con l’UE possono decidere di erogare prestiti e concedere contributi alle attività che ne hanno bisogno. I requisiti da soddisfare per ottenere un finanziamento con fondi europei sono i pagamenti in regola e l’assenza di segnalazioni o protesti, i requisiti patrimoniali e reddituali dimostrabili e l’uso dei fondi esclusivamente per una ditta individuale al fine di ingrandirla o migliorarla. La ditta individuale, infatti, dovrà essere aperta da almeno un anno per poter essere inserita nella valutazione in base alla quale si deciderà se erogare la somma richiesta o meno. Come per Invitalia, la cifra massima utilizzata per il finanziamento dipenderà dal progetto e dall’ente finanziario erogatore.
Ditte individuali nuove o esistenti: le possibilità di finanziamento
Per aprire una ditta individuale o ingrandire un’attività già esistente è possibile fare riferimento anche ai classici prestiti personali. Solitamente, la tipologia di finanziamento in questione è dedicata ai possessori di partita IVA da almeno un anno e che hanno fatto almeno una volta la dichiarazione dei redditi. Banche e finanziarie prevedono, infatti, particolari prestiti per i lavoratori autonomi titolari di ditta individuale. I prodotti offerti appaiono limitati se paragonati alle proposte di Invitalia o ai finanziamenti a fondo perduto europei ma potrebbero essere la soluzione idonea per coloro che hanno già una ditta esistente o un capitale da parte per iniziare l’attività.
In linea generale, la somma massima richiedibile con i prestiti personali rivolti alle imprese individuali è di 30 mila euro con un numero massimo di rate pari a 120 mensilità. Per poter sperare di ottenere l’erogazione del denaro desiderato occorrerà presentare all’istituto di credito la dichiarazione dei redditi, un documento di identità, l’iscrizione al Registro delle Imprese da almeno 12 mesi e il conto corrente bancario o postale della ditta o personale. Inoltre, bisognerà dimostrare di non avere nessuna segnalazione come cattivo pagatore né alcun protesto a carico. Il vantaggio di poter richiedere un prestito personale per finanziare la propria ditta risiede nel fatto di non dover motivare la richiesta di denaro. Non occorrerà, dunque, presentare un business plan dettagliato né sarà necessario elencare le spese che si intenderanno sostenere (acquisto nuovi mezzi, ristrutturazione del locale, pagamento brevetti…).
E’ interessante sapere, poi, che alcune finanziarie e banche potrebbero prendere in considerazione una richiesta di finanziamento avanzata da un cattivo pagatore titolare di una ditta individuale. L’inserimento tra i soggetti che non sono riusciti a pagare le rate di un prestito in precedenza non è necessariamente connesso ad una esclusione immediata da qualsiasi domanda di denaro. Naturalmente occorrerà fornire solide garanzie per poter sperare di convincere l’istituto di credito ad erogare la somma richiesta. Innanzitutto bisognerà indicare un garante, una figura irreprensibile che rappresenti l’affidabilità creditizia ricercata dall’ente erogatore. Qualora l’intestatario del finanziamento non riuscisse a far fronte al pagamento delle rate ci penserebbe il garante, solitamente un familiare o un amico dal reddito solido. In alternativa, ove non dovesse esserci il garante, il titolare di una ditta individuale che desidera ampliare l’attività ma che risulta un cattivo pagatore per problematiche legate al passato potrebbe procedere con l’ipoteca su un immobile di proprietà. La casa, in questo caso, fungerà da garanzia per la banca o la finanziaria dato che, qualora i pagamenti non venissero rispettati, finirebbe pignorata e messa all’asta. Le ultime due opzioni sono da valutare solo in caso di estrema necessità perché i rischi legati ad una impresa sono notevoli soprattutto in un periodo di emergenza come quello che stiamo vivendo.
In generale, invece, le opportunità per i giovani imprenditori di avviare o ampliare una ditta individuale non mancano. Tra Invitalia, i Fondi europei con finanziamento a fondo perduto e i prestiti personali, tanti soggetti potranno trovare la strada per realizzare il proprio progetto imprenditoriale di espansione o inizio. In quest’ ultimo caso ricordiamo che il primo passo verso il futuro è la realizzazione di un ottimo business plan che convinca gli enti erogatori del prestito della validità del progetto e, dunque, li sproni ad inserire il plan tra quelli che riceveranno i soldi necessari per avviare la ditta individuale.
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