Nonostante la crisi attanagliatasi sul territorio italiano, è in crescita il numero dei giovani che sono interessati ad aprire una propria attività nel 2021: finanziamenti per aprire un bar ce ne sono e come, e per farsi un’idea è buona cosa mettersi a tavolino e capire bene come funzionano in termini di investimento e quali vantaggi possono offrire questi contratti, oggi come oggi.
Finanziamenti e agevolazioni per aprire un bar nel 2021
Da un punto di vista personale, si tratta di investire nel proprio lavoro in un progetto futuro e a lungo termine, trasformando i propri risparmi in un guadagno nel tempo, e diventare titolare di un proprio locale: aprire un bar non è semplicemente un investimento, ma un lavoro appassionante, sempre al contatto col pubblico, fatto di responsabilità e soddisfazioni. Il bar è un tratto distintivo in Italia, è un modo di vivere che ci rappresenta, per questo è un tipo di attività che presenta un buon margine di successo e di divertimento, se ben investita.
Se da un lato c’è forte motivazione personale e, sicuramente, idee accattivanti per allestire e portare avanti un buon locale, dall’altro lato c’è un iter burocratico da affrontare per poter arrivare ad intraprendere l’attività.
Il grande passo è quello di ottenere dei finanziamenti necessari per poter aprire il locale. Vari decreti e diverse modalità di finanziamento si sono evoluti sin oggi, e per i giovani che vogliono accingersi al mondo della piccola imprenditoria ci sono varie opportunità per quanto riguarda contributi ed agevolazioni in merito.
Ma ancor prima di presentare la domanda per ottenere il prestito, bisogna innanzitutto possedere i requisiti richiesti, sia per il finanziamento che per aprire il bar: in un’attività in cui si manipolano degli alimenti è obbligo per legge ottenere dei permessi ben precisi per quanto riguarda igiene, conservazione e vendita di cibo e bevande.
Se state cercando informazioni per aprire un bar nel 2021, finanziamenti, agevolazioni e quant’altro è dunque importante fermarsi un attimo e raccogliere tutte le informazioni per poter portare a compimento il proprio progetto, considerando prima di tutto che i finanziamenti a fondo perduto erogati sono temporali e si adattano secondo casi specifici.
Soprattutto per i giovani ci sono diverse agevolazioni interessanti pensate apposta per stimolare la piccola imprenditoria italiana, profondamente attaccata in questi anni di crisi. Cerchiamo di tirare le somme proseguendo nell’articolo, scoprendo le informazioni relative a contributi per i giovani che vogliono aprire un bar nel 2021.
Come aprire un bar con i contributi 2021 per giovani a fondo perduto
I finanziamenti a fondo perduto rappresentano la soluzione ideale per tutti quei giovani che vogliono avviare un’attività da zero oppure che cercano dei fondi per migliorare un’attività già esistente. Tali prestiti economici sono emessi da enti europei, nazionali e regionali, al fine di stimolare l’auto-impresa all’interno del nostro paese, nel tentativo di bilanciare il fermo economico causato da anni di crisi, partendo da prestiti a fondo perduto. Perché proprio i finanziamenti a fondo perduto sono i più richiesti? Il contributo a fondo perduto è un contributo dello Stato, della regione o dell’ente di riferimento, che per una percentuale prestabilita al momento del contratto non prevede la restituzione.
Questo spiega certo il perché i giovani attendano i finanziamenti a fondo perduto presentati dai vari bandi proposti annualmente: rappresenta la possibilità di avviare la propria attività alleggerendo la parte più complessa di un’attività, l’investimento economico iniziale.
Tuttavia è bene prestare attenzione: queste “donazioni” vengono spesso ibridate ad altre formule, ecco perché bisogna sempre indagare a fondo sulla natura dell’investimento a fondo perduto. Può capitare che determinati finanziamenti prevedano la restituzione in denaro, magari secondo la formula a basso costo.
Per aprire un bar è necessario presentare la domanda per il finanziamento e giostrarsi tra i vari bandi che lanciano enti statali e non. Ad oggi un giovane può rivolgersi al Ministero dello Sviluppo e richiedere dei finanziamenti per aprire un bar, solo e soltanto superati determinati requisiti. Il giovane deve aver avuto esperienza lavorativa nel campo da almeno 2 anni (anche come dipendente), l’aver frequentato un corso per la gestione degli alimenti HACCP ed essere infine iscritto al REC, Registro Esercenti Commercio.
I finanziamenti per i giovani non sono fissi, ma variano da regione in regione e di anno in anno. I prestiti non sono soltanto statali, ma appunto, anche regionali. Ad esempio, per i residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia esiste un’agevolazione specifica per quanto riguarda finanziamenti e contributi regionali e/o comunali. Soprattutto per incentivare il Mezzogiorno, sono stati rivisti molti termini economici al fine di spronare le nuove attività.
Grazie a questo tipo di agevolazione, per molti è stato possibile ottenere in queste regioni contributi per giovani a fondo perduto anche per il 50% del costo e con restituzione agevolata del restante 50%.
Per poter ricevere tale contributi, di regola, bisogna essere innanzitutto maggiorenni, essere inoccupati al momento della consegna della richiesta ed essere ovviamente residenti nella regione specifica alla quale si fa domanda.
Per gli aspiranti esercenti che vivono in altre regioni sopra non menzionate ci sono altre modalità per richiedere finanziamenti. Un esempio è il modello Sabatini TER, uno strumento che agevola le piccole e medie imprese che necessitano di finanziamenti per tirare su un’azienda nell’acquistare le attrezzature e i macchinari necessari e specifici dell’attività, aumentando il contributo di alcune piccole realtà.
Per quanto riguarda il finanziamento statale, c’è da sapere che ogni anno viene aperto un bando per i finanziamenti. Al momento si è in forte attesa del 2021 per la nuova “legge del bilancio” che comporterà, come è giusto che sia, importanti modifiche per quanto riguarda il concorso ai finanziamenti.
Interessante è la previsione dell’innalzamento dell’età di chi può partecipare al bando finanziamenti, proposta che vuole inglobare liberi professionisti e uomini e donne fino ai 46 anni d’età. I finanziamenti a fondo perduto, quindi senza obbligo di restituzione, si presentano sotto diverse tipologie:
- finanziamento a fondo capitale, che va ad aumentare il patrimonio dell’impresa senza incanalarsi in specifici investimenti nell’impresa.
- finanziamento in conto impianti, è un tipo di contributo che invece serve a supportare la spesa dei beni strumentali necessari all’impresa in questione, in questo caso il bar.
- finanziamento in conto esercizio, è un contributo a fondo perduto per i costi di gestione dell’azienda, dalla pubblicità, personale, utenze, ecc, così da ridurre il costo dell’esercizio.
- finanziamento in conto interessi, si prefigge come scopo quello di ridurre il tasso di interessi del contributo. Generalmente è il beneficiario stesso a scegliere una banca con la quale avviare questo processo. E poiché si tratta di una stipula tra banca e finanziatore, l’impresa sarà valutata sulla sua capacità di rimborso.
- finanziamento in conto canone, non differenzia pressoché dal conto interessi, ma si tratta di contratto in locazione, il leasing.
Chi si occupa a livello istituzionale di organizzare il bando nazionale per i finanziamenti è Invitalia. Quest’agenzia si occupa dell’organizzazione dei contributi su piano nazionale ed è istituita dallo stesso Ministero dell’Economia.
Laddove non ci siano proposte interessanti da parte della regione, Invitalia è il riferimento per tutti gli aspiranti imprenditori che vogliono richiedere finanziamenti per aprire la propria attività: il suo scopo è quello di stimolare lo sviluppo economico del paese, partendo dalle piccole e medie realtà, offrendo loro gli incentivi necessari per poter iniziare.
Con il programma “autoimprenditorialità”, proveniente dal decreto legislativo del 2015 in collaborazione con Garanzia Giovani, si era già posto l’accento sull’agevolazione per i giovani ad investire sul proprio lavoro a partire da una propria impresa.
Invitalia apre oggi ai giovani la stessa possibilità di richiedere finanziamenti a fondo perduto oppure a basso costo, attraverso il nuovo programma conosciuto come Nuove imprese a tasso zero.
Questo contributo a tasso zero è per giovani tra 18 e 35 anni che può coprire fino al 75% della spesa totale per l’investimento dell’attività. Spesa che può arrivare ad un massimo di 1,5 milioni di euro. Una volta ottenuto il finanziamento, l’attività deve per legge durare almeno 5 anni dall’apertura.
Per presentare la domanda è necessario recarsi sul sito online di Invitalia, registrarsi e compilare la documentazione elettronica, con previe attestazioni e registrazioni burocratiche. È consigliato visitare costantemente il sito Invitalia, dove vengono pubblicati i bandi ma anche suggerimenti e novità circa i finanziamenti per aprire attività.
Ci sono stati casi di finanziamento a fondo perduto erogati da Invitalia che hanno portato al successo di alcune imprese. Come il “Selfiemployment” di Garanzia Giovani mirato allo sviluppo dei giovani nel mondo dell’imprenditoria.
“Resto al Sud”, altra iniziativa interessante e che ha supportato il business di chi ha scelto di voler investire in Italia, aprendo un’attività nel Mezzogiorno. Altre come “Smart and Start” e “Cultura Crea” che, come dicono i nomi stessi, hanno avuto modo di supportare chi ha investito in start-up innovative e chi, invece, nel mondo della cultura e del turismo.
Altro finanziamento per aprire un bar nel 2021 è il franchising. Molti giovani decidono di aprirsi strada nel mercato imprenditoriale partendo con il nome di un’altra attività. Parliamo di nomi grandi, catene di bar e caffetterie già affermate nel panorama.
Aprire un bar con un finanziamento in franchising significa non dover pensare all’arredamento, allo stile, al brand, al tipo di rifornimento del negozio: penserà a tutto il franchisor del marchio. Questa formula sta avanzando perché non richiede un grande investimento iniziale in termini economici e non si inizia da soli.
Insomma, costi ridotti e basso rischio imprenditoriale, che invece può essere preventivato per chi comincia tutto da zero e col proprio nome. Vantaggi che però vanno incontro a problematiche come la poca flessibilità concessa da un franchisor, in termini di politiche interne, per non parlare del profilo standard che bisogna mantenere.
Chiaramente, la buona riuscita di un progetto non è garantita con un franchising: per gestire un’attività, affiliata o personale che sia, ci vuole dedizione e un buon programma in testa, un ottimo business plan, la voglia di investire non solo in termini economici ma sopratutto in termini di motivazione personale.
Ricordiamo che tutti i finanziamenti hanno sempre una durata definitiva: ogni bando cambia nel tempo ed è bene informarsi all’ente specifico, nazionale oppure della propria regione di appartenenza, per essere sicuri di poter beneficiare dei vari contributi a fondo perduto.
In ultimo non si può non suggerire una forma forma di finanziamento innovativa che sta spopolando in questi ultimi tempi e che è sempre più diffusa tra i giovani. Parliamo del crowdfunding. Già, l’evoluzione di internet ha raggiunto anche bandi e finanziamenti aperti al pubblico, proponendo nuove formule allettanti soprattutto per i giovani esercenti.
Il crowdfunding è un finanziamento che proviene da una raccolta di fondi online (“crowd” folla, “funding” finanziamento) in seguito ad una proposta o un progetto pubblicato sulla rete e mirata alla sua realizzazione. Un’idea, per chi vuole sperimentare le ultime frontiere del “autofinanziamento” partendo da un pubblico che sposa la causa.
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